Osservando
attentamente un quadro,
un film o una
fotografia, si nota che
il soggetto, anche se
in primo piano, si
trova sempre
leggermente decentrato
rispetto agli assi
dell’inquadratura.
In questo modo si crea
nello spettatore un
senso di aspettativa e,
se da un lato il
soggetto inquadrato
perde parte della sua
completezza
descrittiva,
dall’altro
aumenta il valore
comunicativo nel suo
complesso.
Come
regola generale, lo
spazio vuoto (aria)
deve essere maggiore
nella direzione dello
sguardo del soggetto,
rispetto a quella
lasciata alle sue
spalle. Un leggero
decentramento del
soggetto, quindi,
accresce
l’interesse dello
spettatore,
poiché gli
vengono offerti altri
elementi di indagine:
nella parte libera
dell’immagine,
infatti, possono essere
inseriti oggetti o
altri elementi capaci
di trasmettere nuove
informazioni. E anche
se tale porzione resta
vuota, sussiste una
certa tensione verso
ciò che si
immagina esservi fuori
campo, nella direzione
seguita dallo sguardo
del soggetto.
I
punti principali di
tale teoria
dell’immagine
sono ripresi dal libro
La foto :
a)
La figura deve essere
in risalto rispetto
allo sfondo.
b)
La superfice più
piccola è in
genere la figura,
quella più
grande lo sfondo.
c)
La figura e lo sfondo
non possono essere
recepiti
contemporaneamente.
d)
Elementi molto vicini e
piuttosto simili da un
punto di vista visuale
vengono conglobati in
una figura unica.
e)
Forme chiuse e
simmetriche vengono in
preferenza intese come
figura unica.
a)
usare meno colori
possibile.
b)
usare o colori simili o
in forte contrasto (per
es. complementari).
c)
la grande
luminosità di un
colore deve essere
bilanciata dalla bassa
luminosità di un
altro.
d)
idem per colori molto e
poco saturi. In questi
ultimi due casi il
rapporto fra le
superfici può
anche essere di 3-4 a 1
in favore del colore
meno saturo o meno
luminoso.
In
definitiva la regola
che sottende tutte
quelle ora esposte
è che
un’immagine
risulta equilibrata e
armoniosa se la somma
di tutte le
tonalità usate
dà un grigio
medio. Come si vede i
criteri che guidano un
autore nella scelta dei
colori e della
colorazione sono molti
e complessi.
Inoltre
gli angoli di
inquadratura sono:
--inquadratura
frontale.
—inq.
dall’alto
(plongèe).
—inq.
dal basso
(contre-plongèe).
Gia’
a meta’
dell’800, la
fotografia e
l’arte giapponese
si divisero il merito
di aver portato
nell’arte la voga
delle composizioni
asimmetriche contro
lo’estetica
bizantina e
neoclassica.
Di
norma non si usano
quindi gli assi
centrali se non
per enfatizzare
un messaggio od una
simmetria. (ricordiamo
che le norme non sono
valori assoluti, la
tecnica aiuta ad avere
mediamente buone foto,
ma spesso la grande
foto e’ di
rottura con i valori
consolidati del
periodo.).
Se
non si devono usare gli
assi centrali ci si
puo’ avvalere
della regola dei terzi
di origine pittorica.
Si
divide il frame in tre
perti uguali sia in
orizzontale che in
verticale: