%> dBlog
Workshop di Olivo Barbieri a Forma
Di mauro (del 25/05/2006 @ 01:39:25, in WorkShop, linkato 1319 volte)


Data: domenica 18 giugno 2006
Termine presentazione domanda d’iscrizione: 9 giugno

 

Un sottile filo rosso percorre il corpus dell’opera fotografica di Olivo Barbieri dagli esordi ai giorni nostri: la volontà di ricreare attraverso la propria rappresentazione una realtà alternativa a quella esperita e immagazzinata nella memoria, ovvero quella di mettere in discussione la natura della fotografia come prova di verità. Non è un caso che Barbieri esordisca nel 1978 con un raro lavoro dedicato ai flipper, contenitori discreti di meravigliosi mondi sottovetro, e successivamente si dedichi a un approfondito studio delle scenografie urbane plasmate dalle illuminazioni artificiali.
Le immagini di Virtual Truths, poi, sono ottenute grazie a un utilizzo esasperato del fuoco selettivo, tecnica che Barbieri applica anche alla realizzazione del recente site specific_, progetto nel quale le città di tutto il mondo, riprese dall’alto, si trasformano in plastici di sé stesse perfettamente realistici.

Il workshop approfondirà il tema del rapporto fra la realtà e la sua rappresentazione fotografica a prescindere dalle possibilità di manipolazione concesse dal digitale, di cui Barbieri non ha mai fatto uso per l’esecuzione delle proprie opere. In particolare la discussione sarà concentrata sull’ultima fase della sua ricerca, di cui verranno specificamente presi in esame la tecnica e i soggetti principali: città e architettura.
In questa occasione verranno inoltre proiettati per la prima volta a Milano i tre film che Olivo Barbieri ha finora incluso all’interno del progetto site specific_, relativi alle città di Roma, Las Vegas e Shanghai, recentemente presentati nell’ambito di alcuni fra i più importanti festival cinematografici mondiali (Sundance Film Festival 2006, Hong Kong International Film Festival 2006, Toronto International Film Festival 2005, Graz Medien und Architektur Biennale 2005...).

I corsisti sono invitati a presentare e/o sviluppare per l’occasione immagini, servizi, progetti che possano costituire un contributo all’approfondimento e allo sviluppo delle tematiche in oggetto.

Il workshop si struttura in due momenti fondamentali:


PROGRAMMA
Ore 9.00 Registrazione dei presenti.
Ore 9.30 Presentazione visiva del lavoro di Olivo Barbieri e discussione delle principali tematiche affrontate (oltre alle opere fotografiche, verranno proiettati i tre film relativi al progetto internazionale site specific_)
Ore 11.15 Pausa.
Ore 11.30 Presentazione e visione generale dei portfolio dei partecipanti.
Ore 12.30 Pausa pranzo.
Ore 13.30 Lettura dettagliata delle opere dei partecipanti (prima parte).
Ore 15.30 Pausa
Ore 15.45 Lettura dettagliata delle opere dei partecipanti (seconda parte).
Ore 17.45 Pausa.
Ore 18.00 Dibattito e considerazioni conclusive.
Ore 19.00 Fine lavori.

Ai partecipanti che concluderanno il percorso del workshop verrà rilasciato un attestato di partecipazione a firma del docente e della direzione didattica di Forma.

Note biografiche:
Olivo Barbieri nasce a Carpi nel 1954. Inizia a fotografare nel 1971, periodo durante il quale è iscritto alla Facoltà di Pedagogia presso il DAMS di Bologna. Ben presto si cimenta con la rappresentazione dell’architettura, collaborando con alcune fra le più note testate nazionali e internazionali di settore.
Nel 1984 è fra i più giovani ad essere invitati da Luigi Ghirri a partecipare alla celebre esposizione/libro/evento Viaggio in Italia, affiancandosi ad autori come Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Guido Guidi.

Dal 1989 compie regolari viaggi in Oriente, in particolare in Cina, studiando fin da tempi non sospetti il mutevole rapporto fra i segni della tradizione e la soverchiante cultura occidentale. Appunti di viaggio in Cina (CLEB) esce nel settembre del 1989.
Nell’ambito delle campagne italiane di documentazione territoriale partecipa a più riprese ad Archivio dello Spazio, progetto commissionato dalla Provincia di Milano, e nel 1990 è scelto da Paolo Costantini per inaugurare insieme con Guido Guidi la serie delle indagini neo-topografiche di Linea di Confine, cui in seguito aderiscono fra gli altri Michael Schmidt, Lewis Baltz, Stephen Shore e John Gossage.

Nel 1991 pubblica in Notte (Art&) una prima selezione di immagini relative a una ricerca sulla luce artificiale che compie fin dai primi anni ’80. Segue nel 1995 Illuminazioni artificiali (Federico Motta Editore).
Viene invitato alle Biennali di Venezia del 1993, 1995 e 1997.
Nel 1996 il Museum Folkwang di Essen gli dedica un’importante retrospettiva.
Dal 1999 delimita il campo di lettura dell’immagine in fase di ripresa con la tecnica del fuoco selettivo. Fotografa assiduamente in Oriente (Cina e India), mentre in Italia dedica una serie agli stadi ed un’altra agli interni dei tribunali. Raccoglie alcune di queste immagini in Virtual Truths (Silvana Editoriale, 2001) e Notsofareast (Donzelli, 2002).

Nel 2003 è chiamato ad esporre alcune opere in Strangers, prima Triennale di fotografia e video organizzata dall’ICP di New York.
Dal 2004 inizia site specific_, ampio progetto di ricognizione fotografica aerea su diverse città di tutto il mondo, finora Roma, Torino, Montreal, Las Vegas, Los Angeles, Amman e Shanghai. Fanno parte di quest’opera tre film, recentemente proiettati nell’ambito di alcuni importanti festival cinematografici mondiali, fra cui il Sundance Film Festival 2006.

Link utili:

www.hamiltonsgallery.com
www.metropolismag.com
www.punctumpress.com/

Biografia scaricabile:

www.brancolinigrimaldi.com

Per informazioni:
tel 02 58118067

Responsabile delle attività didattiche
Francesco Zanot scuola@formafoto.it