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Milano: Don McCullin. La retrospettiva 22 giugno 5 settembre
Di mauro (del 23/06/2004 @ 09:43:26, in Mostre, linkato 2436 volte)
Don McCullin. La retrospettiva

Don McCullin
Retrospettiva
 

Milano, Galleria Arteutopia/Musei di P.ta Romana
V.le Sabotino, 22
 
25 giugno – 5 settembre

 Ingresso: intero 5,50 ; ridotto 3.50  euro

Orari:   da martedì a sabato dalle 11 alle 19.30; giovedì dalle 11 alle 22; chiuso lunedì

Inaugurazione giovedì 24 giugno 18.30



Più di 150 immagini di diverso formato documentano la straordinaria attività di Don McCullin, uno dei più grandi fotografi di guerra del nostro tempo, nei cui lavori scorre la memoria di mezzo secolo di storia del nostro pianeta.

ARTEUTOPIA in collaborazione con CONTRASTO e Zone Attive, inaugura a Milano il 24 giugno la mostra a lui dedicata, “Don McCullin. Retrospettiva”, che rende omaggio a un autore coraggioso e sensibile la cui opera ha contribuito a farci conoscere realtà grandi e piccole, differenti e dolorose, di uomini, popoli e luoghi.

 

Le immagini esposte, considerate tra le più incisive e forti del secolo e presenti nelle collezioni dei principali musei del mondo,  documentano l’attività di ricerca e reportage realizzata da McCullin dagli anni Cinquanta ad oggi, in un percorso che illustra innanzitutto i fatti tragici del Novecento, cristallizzati dall’autore nella memoria collettiva. Le fotografie ci mostrano dunque il nord dell’Inghilterra distrutto, le guerre a Cipro, nel Biafra, in Vietnam, in Cambogia e Beirut, le rivolte nel Derry; la fame e le malattie nel Bangladesh; ma anche episodi storici come la costruzione del Muro di Berlino. In seguito i suoi scatti indagano anche oggetti completamente diversi e sconosciuti, come le civiltà cosiddette “primitive”: una sezione della mostra è infatti dedicata ai ritratti di popoli cannibali e tribù delle lontanissime giungle dell’Irian Jaya in Indonesia. In ultimo, come testimonianza della sua attività fotografica più recente, è presente un’ampia sezione dedicata agli intensi e suggestivi paesaggi ritratti in tempo di pace.

Luigi Pedrazzi, che nelle sale di Arteutopia ospita la mostra, commenta: “Don Mc Cullin non è un fotografo di guerra. Č un fotografo. Ed è un artista. E come tale riconosce nel suo strumento un mezzo potente e complesso, che inverte il rapporto tra artista e opera: non la realtà delle cose come punto di partenza ma come punto di arrivo. Ed è il fotogramma, la realtà che trasfigura nello scatto che la misura, l'istante nel tempo e nel movimento che indica il segno della sua arte e della sua sensibilità: la capacità irreale di ‘vedere’ il mondo in quell'attimo, in quella inquadratura, in quella prospettiva che immediatamente cessa di essere tale per diventare simbolo e linguaggio. Nello sguardo vuoto di un soldato come in un paesaggio intenso della sua Inghilterra Don McCullin vede ciò che non appare e ce lo racconta in un millesimo di secondo”.
 
 
Note biografiche
Nato a Londra nel 1935, Don McCullin ha documentato per trent'anni i conflitti dei punti più caldi del globo, mostrando gli orrori della guerra lontano da qualsiasi ricerca estetica. Nel 1959 diviene responsabile del servizio fotografico della rivista "The Observer" e nel 1961 parte per Berlino per documentare la costruzione del Muro. Nel '64 il suo lavoro di documentazione della guerra civile di Cipro gli vale il primo premio della Fondazione del World Press di Amsterdam. Nello stesso anno parte per documentare la guerra del Vietnam. Successivamente segue l'evolversi dei conflitti in Nigeria (1968), Cambogia (1970), Pakistan (1971), Uganda (1972), Medio Oriente per la guerra del Kippur (1973), di nuovo Vietnam per la caduta di Phnom Penh (1975). Per questi reportage di importanza capitale ha ricevuto molte onorificenze e premi, fra cui il Commander of the British Empire, prestigioso riconoscimento d’oltre-Manica. Ma McCullin non smette ancora adesso di seguire le situazioni più laceranti del nostro tempo. Negli ultimi anni si è dedicato anche alla fotografia di paesaggio, scegliendo come soggetto la campagna inglese. Oggi vive in Gran Bretagna, in un paese del Somerset.

 

Accompagna la mostra il volume edito da Contrasto con introduzione di Harold Evans, ex direttore del “Sunday Times” e del “Times”.

La mostra si avvale della partecipazione del British Council.