Fotografare, supponiamo, New York per la terza volta puo' essere fortemente eccitante se cio' avviene a distanza di anni. Ma per la citta' in cui si vive il problema e' molto piu' complesso. A forza di vederla tutti i giorni dell'anno si finisce per non vederla piu'. L'abitudine toglie interesse alle cose.
Attraverso soggetti estremi, cupi e spesso lontani dalle preoccupazioni del nostro vivere quotidiano, questi fotografi assumono il ruolo dell’artista: svelano le nostre profonde contraddizioni ed esprimono sogni e incubi che spesso preferiamo dimenticare. Contrariamente a ciò che in passato prevaleva, il fotografo diventa ora parte essenziale delle sue immagini e, per esprimersi, si rappresenta in ciò che ci fa vedere. [Alain Jullien]